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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

10/05/2020.  MARGHERITA DI SAVOIA – VERNICE SUL MONUMENTO IN BRONZO A SAN PIO: PUBBLICA INDIGNAZIONE PER ATTO SCELLERATO. I COMMENTI, LA DENUNCIA SUI SOCIALMEDIA E LA RICERCA DEI METODI PER RIQUALIFICARE L'OPERA D'ARTE DANNEGGIATA (FORSE) IRREPARABILMENTE DA IGNOTI .

Indignazione di popolo, anche Facebook e con denunzie sui socialmedia, a Margherita di Savoia per quanto avvenuto a danno della statua in bronzo raffigurante San Pio: ignoti hanno tinteggiato l’intero monumento con vernice di color grigio, alterando lo stato dell’opera d’arte e procurando un serio danno (forse anche irreversibile tanto appare così malridotta) alla realizzazione frutto di un gesto benefico.

Il monumento occupa uno spazio di assoluta e pubblica evidenza, posizionato com’è in via Africa Orientale a fianco dell’edificio scolastico Papa Giovanni XXIII: impossibile ignorarne la visione. Racconta il maestro d'arte, prof. Mario Granata, autore dell'opera: "Fu inaugurato nel 1988, e quasi volesse essere un ricorso storico, pensate, dal Sindaco d'allora e attuale, Avv. Bernardo Lodispoto. Fu la ferrea volontà dell'intera popolazione salinara, particolarmente devota a San Pio, a volere tale monumento. I fondi popolari furono raccolti dal "Gruppo di Preghiera della Parrocchia del SS Salvatore", l'opera scultorea fu prestata gratuitamente dal Maestro, prof. Granata, e tutte le opere ed il materiale di edilizia su cui poggia il monumento, furono donate e realizzate dall'impresa Vito Lamonaca, compianto benefattore e cittadino Salinaro. Essa benché resa al Patrimonio del Comune di Margherita di Savoia, fu affidata allo spirito religioso e devoto di tutti i salinari".

In un commento al post che ormai gira su Facebook da ieri, Salvatore Dassisti scrive: “Io ho partecipato alla realizzazione di quell'opera d'arte, in quanto operaio edile del benefattore Vito Lamonaca, posso solo dirvi che mi viene da piangere, nel vedere questo scempio fatto da parte di un imbecile ignorante. Nel realizzarlo nei tempi previsti, tutti gli operai, l'impresa stessa e il maestro Granata, lavoravamo per più di 12 ore al giorno con entusiasmo, per regalare alla nostra cittadina un monumento in onore al così amato San. Padre Pio, ricordo l'emozione che provai il giorno che andai in fonderia a Bari, con il maestro Granata a ritirare la statua in bronzo come se fosse ieri, con quanta attenzione mettemmo nel trasporto e nella messa in opera della statua in bronzo, quanta soddisfazione da parte di tutti alla fine dell'opera, in particolare la gioia di don Emanuele (il parroco, ndr). Ecco perché vi dico che mi viene da piangere, un monumento regalato a tutta la cittadinanza e a tutti i devoti di Padre Pio e ben ammirato anche da chi non è del nostro paese, una scultura in bronzo così bella, ora dopo 32 anni ricoperta di una pessima vernice grigia. Non ci sono parole solo vergogna per chi ha visto è non ha denunciato o non ha cercato di fermare il vandalo”.

In attesa di eventuali provvedimenti da parte delle autorità, c’è chi si è interessato di persona per capire come intervenire. Giovanni Santobuono, socio ordinario dell’Archeoclub d’Italia Canne della Battaglia Barletta ed appassionato divulgatore nei beni culturali per la loro salvaguardia, annota: “il prof. Granata mi ha risposto che è un lavoro per specialisti e che può essere effettuato dalle fonderie che trattano tale tipo di realizzazioni.Dopo essersi rivolto al Sindaco per condividere con lui il dispiacere per l'accaduto, ed avendo trovato nella sua persona attenzione e disponibilità ad affrontare il problema, sempre il prof. Granata ha già contattato la Fonderia che originariamente intervenne nella realizzazione dell'Opera ed avendo ricevuto conferma che il lavoro benché oneroso è realizzabile con risultati confortanti, è in attesa delle valutazioni definitive da parte della stessa Fonderia. In medesima attesa, ritengo restiamo noi tutti Salinari, pronti a far di tutto per rivedere un monumento, così a noi caro, ritornare nella sua originale identità”.





 

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