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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

10/11/2006.  BARLETTA - ULTIMO ADDIO A CARLO ETTORE BORGIA.

Il dott. Carlo Ettore Borgia si è spento lunedì pomeriggio 6 novembre all’età di 84 anni nel reparto rianimazione dell’ospedale civile di Barletta "Mons. Dimiccoli" dov’era stato ricoverato alcune settimane fa in seguito ad un grave ictus. I funerali si sono celebrati nella Basilica del Santo Sepolcro. Ai familiari sono giunti numerosi messaggi di partecipazione al lutto, fra cui quello dell'Associazione Regionale Pugliesi a Milano tramite il nostro sito web e che pubblichiamo in seguito.

Ospitiamo il ricordo dello scomparso sulla Gazzetta del Nord Barese a firma di Nino Vinella



Carlo Ettore Borgia ha combattuto fino in fondo la sua ultima, personale battaglia. Ed anche in questa estrema e fatale circostanza, egli è stato coerente con se stesso e con la figura che decenni di vita pubblica lo faranno ricordare per sempre a quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo. Un esempio di totale abnegazione verso quanto ha potuto rappresentare Barletta, la propria storia, la sua tradizione e l’ansia di un migliore futuro: ecco per che cosa ha lottato fino all’estremo il dottor Borgia, ecco perché è giusto ed onorevole farne oggi memoria.

Alla carriera di medico pediatra, Carlo Ettore Borgia ha sempre affiancato un’attivissima vita pubblica, con una spiccata vocazione per la politica coltivata in famiglia anche dal defunto fratello Rino e che gli derivava da una fervente militanza nel movimento cattolico barlettano. Consigliere comunale di Barletta, quasi ininterrottamente, per circa venticinque anni, fu eletto alla carica di sindaco nell’ottobre 1962, carica mantenuta sino al dicembre 1964. Aveva anche ricoperto la presidenza del locale Circolo Unione.

Consigliere provinciale nel quinquennio 1965-1970, nel decennio successivo fino agli anni Ottanta fu eletto Consigliere regionale con incarico di Assessore alla Cultura dal 1975 al 1980. Sono questi gli anni vissuti con passione e grande temperamento, tipici di una personalità mai avvezza al compromesso e che faceva del confronto, della sfida a viso aperto sui palchi dei comizi in piazza un connotato essenziale della propria attività politica ed amministrativa.

Chi si confrontava con Carlo Ettore Borgia sapeva di trovare in lui un uomo dal grande carisma, protagonista di atteggiamenti tribunizi solo se necessario ma altrettanto capace di ragionamenti di estrema raffinatezza perfino in rapporto agli scenari da Prima repubblica nei quali questo signore si è trovato ad emergere. Sempre accompagnato da un imponente consenso popolare, reso ancor più incandescente dal coinvolgimento emotivo e perfino “patriottico” che Borgia sapeva suscitare nella gente barlettana che in lui, nel suo modo di essere e di impersonare la barlettanità senza mezzi termini si è praticamente riconosciuta fino a seguire la parte terminale della sua esistenza in silenzio ma con estrema attenzione e compostezza.

La battaglia per l’istituzione della Sesta Provincia ha rappresentato un capitolo a sé nella tormentata esistenza di un uomo che sua moglie Elsa, solo alcuni giorni fa, definiva a chi scrive come imperniata su di un solo, inestimabile valore: la generosità assoluta e senza limiti, verso Barletta come città e verso ciascuno dei barlettani come singoli cittadini e singole persone. Perciò, il dottor Borgia ha spesso pagato i conti con la vita pubblica in prima persona, senza pretendere sconti o trattamenti particolari di privilegio: umiltà, integrità e fedeltà ai valori fino in fondo, come fedele è stata la sua missione a favore della storia patria barlettana e della cultura pugliese.

Copiosa e sterminata è stata la produzione letteraria che reca la sua inconfondibile firma, a coprire un lungo arco di tempo dal 1959 al 1993: citiamo a titolo di esempio una storia di Barletta in due volumi, sei volumi del Codice diplomatico barlettano e dozzine di testi fra stampati e dattiloscritti racchiusi in un ingente fondo bibliotecario donato alla Parrocchia del Crocifisso dove l’amico fraterno, lo scomparso Don Luigi Filannino, unito a Borgia nella lotta per la Provincia, aveva aperto i battenti alla cultura del quartiere. La storiografia su Canne della Battaglia gli deve molto: il suo libro dal provocatorio titolo “Annibale in camicia nera!” ovvero la congiura contro Canne, contiene ancora oggi molte verità nascoste sul destino dell’importante area archeologica.



Nino Vinella



Barletta, lunedì 6 novembre 2006





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