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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

19/09/2007.  BARLETTA - IL CORO "DULCE KANTO" IN CONCERTO: "MUSICHE POPOLARI MEDITERRANEE. FOLKLORE EBRAICO BALCANICO.

Il prossimo 19 settembre alle 21,00 si terrà a Barletta, nella chiesa di Sant'Antonio, il concerto "Musiche popolari del Mediterraneo. Folklore ebraico balcanico", evento conclusivo di un progetto cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso la L.R. 20/2003 "Partenariato per la cooperazione", promosso da Fondazione Rico Semeraro, in partenariato con l'assessorato agli affari generali del Comune di Nardò; il dipartimento di scienze sociali e della comunicazione dell'Università del Salento; l'Università Ebraica di Trani; l'Ofek School for gifted children di Gerusalemme; il coro Dulce Kanto di Sofia; l'associazione Suoni del Sud - Orchestra Musica Judaica di Barletta; l'associazione Pro murales ebraici di S. Maria al Bagno; l'Accademia di belle arti di Lecce; la Sciroccomedia.
Coordinatore scientifico dell'iniziativa è il Prof. Fabrizio Lelli, docente di lingua e letteratura ebraica all'Università del Salento.

Il concerto che si terrà a Barletta è diretto da Lika Eshkenazi, che svolge da anni attività di ricerca e interpretazione del repertorio tradizionale di canti dell'ebraismo balcanico. Ha recuperato testi antichissimi, composti in lingue diverse, tra cui il giudeo-spagnolo (ladino), il giudeo-tedesco (yiddish) e l'ebraico; oltre alle lingue delle comunità sefardite (degli ebrei provenienti dalla penisola iberica) e ashkenazite (degli ebrei provenienti dall'Europa centrale). I canti presentano elementi nelle lingue locali parlate dai non ebrei, quali bulgaro, serbo, greco e turco. Si tratta dunque di un repertorio plurilingue, in cui talora una stessa melodia accompagna testi in lingue diverse, talora una stessa canzone si compone di strofe in varie parlate.
In particolare, è sembrato opportuno unire questa complessa ricerca della tradizione musicale ebraica balcanica alle vicende dei profughi ebrei, sefarditi e ashkenaziti, che dopo la Seconda Guerra Mondiale transitarono dai campi di transito del Salento e successivamente da quelli di Bari e Barletta, prima di partire nuovamente per le loro destinazioni definitive in Israele e in America.

Lo straordinario repertorio musicale dell'ebraismo balcanico ci aiuta a capire la stratificazione della sua storia, trasmessa in forma orale per generazioni. Le tragiche vicende associate alla Seconda Guerra Mondiale, alle deportazioni e al massacro di gran parte delle comunità balcaniche, all'emigrazione in Israele di numerosi gruppi di sopravvissuti nel dopoguerra, hanno causato la progressiva perdita dell'identità locale, la scomparsa delle lingue ebraiche tradizionali e l'affievolimento della memoria storica. Il compito di Lika Eshkenazi e del coro Dulce Kanto è appunto quello di contribuire a salvare il più possibile questa eredità e a renderla sempre attuale per consentire una più diretta partecipazione dei giovani, che rappresentano il futuro dell'ebraismo balcanico.
L'intreccio di tradizioni che la musica ebraica offre è un esempio significativo di ciò che la musica può fare per unire. Questo è il presupposto alla base del concerto di Dulce Kanto, "Musiche popolari del Mediterraneo. Folklore ebraico balcanico", evento conclusivo di un progetto in cui la tradizione ebraica balcanica può essere confrontata con le tradizioni musicali ebraiche e non ebraiche della Puglia, anch'esse frutto di interferenze culturali estremamente variegate. Il Mare Adriatico torna ad essere, come in passato, un ponte tra le sue sponde, a collegare mondi un tempo uniti politicamente e culturalmente, che la Grande Storia ha separato, ma che continuano a mantenersi in contatto grazie a quanti credono alla cultura come strumento di comunicazione finalizzata a ritrovare il dialogo tra i popoli.


Info: Fondazione Rico Semeraro http://www.fondazionericosemeraro.it
e-mail: info@fondazionericosemeraro.it

Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali
dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
- http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/vis_diocesi.jsp?idDiocesi=205







 

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