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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

19/03/2009.  NOTIZIE DAL GOVERNO - Newsletter Anno X n. 11 del 17 marzo 2009.

In questo numero:



 


Misure per la tutela dei lavoratori e incentivi per la riassunzione


Accelerazione nel pagamento degli assegni, raddoppio dell'indennità per i co.co.pro che restano senza lavoro, voucher per pagare piccoli lavori occasionali sempre nel periodo in cui il lavoratore resta senza occupazione fissa. Queste sono alcune tra le misure in materia di ammortizzatori sociali presentate dal ministro Sacconi nella conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri del 13 marzo scorso. A seguito dell'Accordo Stato- Regioni, il pacchetto di norme deliberato dal Consiglio sarà sottoposto, come insieme di emendamenti, all'approvazione del Parlamento in sede di conversione del decreto-legge n.5 del 2009 in materia di sostegno ai settori industriali in crisi. Cosa prevedono queste nuove norme? Innanzittutto si accorciano i tempi per accedere agli ammortizzatori sociali. Le disposizioni prevedono una straordinaria accelerazione per gli anni 2009 e 2010 dei tempi di concessione e di erogazione di tutti gli ammortizzatori sociali, al fine di evitare penose attese per i lavoratori e onerose anticipazioni per le imprese. L'indennità di reinserimento per i collaboratori a progetto (co.co.pro) con un solo committente, poi, è innalzata dal 10% al 20% di quanto percepito l'anno precedente, in una somma che va da 1.000 ai 2.600 euro circa. Tra le misure di completamento e semplificazione degli strumenti di protezione dei lavoratori sospesi o licenziati ci sono inoltre norme che vogliono incentivare la riassunzione. Se i lavoratori che hanno sussidi straordinari in deroga, infatti, vengono assunti, potranno portare con sè i sussidi del rimanente periodo, che divengono dunque abbattimento del costo del lavoro per chi li assume. I lavoratori che ricevono dei sussidi potranno anche accettare piccoli lavori, purché il compenso non superi i tre mila euro per la parte restante del 2009. In questo modo, potranno fare un'integrazione all'80% del reddito che ricevono dagli ammortizzatori sociali. Viene infine disposto a carico dei Centri per l'impiego e delle Agenzie private di lavoro l'obbligo di divulgare con cadenza almeno settimanale tutte le opportunità di lavoro di cui sono a conoscenza, con lo scopo di facilitarne la più efficace diffusione e di stimolare nei disoccupati comportamenti responsabilmente orientati al reimpiego.

Dossier "Strumenti di protezione per i lavoratori sospesi o licenziati"


Piano casa per l'edilizia residenziale pubblica


Dopo una trattativa con le regioni durata sette mesi, l'accordo che sblocca il piano straordinario di edilizia residenziale pubblica è stato firmato il 5 marzo 2009 dal ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, e dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani. La conferenza Unificata Stato, Regioni e Comuni, nella riunione del 12 marzo 2009 ha dato via libera al Piano. Inizialmente il governo finanzierà il Piano con 200 milioni di euro e si impegnerà a reintegrare interamente il fondo fino ad arrivare ai 550 milioni di euro previsti. Il Piano casa è previsto dall'art. 11 del decreto legge 112/08, convertito nella legge 133/08 (finanziaria 2008). Con l'attuale accordo le Regioni si impegnano a sospendere i procedimenti di ricorso alla Corte Costituzionale scaturiti dopo l'entrata in vigore dell'art. 18 del decreto legge 185/08 che ha modificato in parte - restrigendo i poteri delle regioni - le disposizioni contenute nella manovra dell'estate scorsa. Nel contempo, il Governo si è impegnato a modificare tale norme. Alle regioni, d'intesa con gli enti locali, spetta dunque il compito di elaborare, nel rispetto degli indirizzi generali fissati dallo Stato ed entro i finanziamenti assegnati, i programmi di edilizia residenziale. ''L'accordo raggiunto - ha commentato il ministro Fitto - impegna consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno''.

Dossier "Piano casa"


Scuola, regolamento sulla valutazione degli studenti


Il Consiglio dei Ministri del 13 marzo 2009 ha approvato il Regolamento sulla valutazione degli studenti nelle scuole di ogni ordine e grado, e ha definito nuovi criteri per l'attribuzione del voto in condotta. Il 5 in condotta comporta la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato e concorre alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza è attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli alunni definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, vale a dire agli alunni - che non frequentano regolarmente i corsi e non assolvono assiduamente agli impegni di studio; - che non hanno lo stesso rispetto che chiedono per se stessi nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni; - che non osservano le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; - che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; - che arrecano danno al patrimonio della scuola. Per prendere un'insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare; se il comportamento indisciplinato si ripete, il collegio dei docenti può decidere per l'attribuzione del 5. Tra le altre principali novità: - nella scuola elementare gli alunni possono essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati; il voto in condotta è espresso attraverso un giudizio del docente o dei docenti contitolari; - nella scuola secondaria di primo grado il metodo di valutazione con voti numerici riguarda anche l'insegnamento della musica; per l'ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni devono conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta, espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di illustrazione e riportato anche in lettere in pagella; - nella scuola secondaria di secondo grado la valutazione intermedia e finale è effettuata dal consiglio di classe; nello scrutinio finale il consiglio di classe sospenderà il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più materie, senza decidere immediatamente la non promozione, ma comunicando i risultati conseguiti nelle altre materie; a conclusione dei corsi di recupero, il consiglio di classe, dopo aver accertato il recupero delle lacune formative entro la fine dello stesso anno scolastico, formulerà il giudizio finale e l'ammissione alla classe successiva; sono ammessi all'esame di maturità tutti gli studenti che conseguono la sufficienza in tutte le materie e in condotta; - per la valutazione degli alunni disabili si tiene conto del comportamento nonché delle discipline e delle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato; per gli alunni disabili sono inoltre previste prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonei a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità.

Dossier "Regolamento sulla valutazione degli studenti"


Carta acquisti: richieste retroattive fino al 30 aprile


Pubblicato il decreto interdipartimentale che proroga i termini per richiedere la carta acquisti (introdotta con la manovra finanziaria (art.81 Decreto legge n. 112/2008 convertito dalla legge 133/2008) per sostenere le famiglie e le persone anziane nella spesa alimentare e per le spese domestiche di luce e gas. La scadenza slitta al 30 aprile 2009 anche per chiedere l'accreditamento retroattivo per i mesi di ottobre, novembre, dicembre 2008 e per il bimestre gennaio-febbraio 2009. Oltre alla proroga, il decreto introduce anche importanti modifiche al programma della carta acquisti; tra le più rilevanti: - l'accreditamento delle somme sarà effettuato dal bimestre corrente (non più dal successivo); - è previsto l'incremento delle soglie di accesso al beneficio; - è disposta la cancellazione del requisito di incapienza; - è possibile utilizzare la Carta per acquistare prodotti farmaceutici e parafarmaceutici; - è possibile intestare la Carta acquisti a una persona di fiducia (ad esempio, a chi esercita la potestà sui beneficiari del bonus che hanno impedimenti di natura fisica o mentale). Le modifiche al programma Carta acquisti hanno anche lo scopo di semplificare gli adempimenti a carico dei richiedenti attraverso: - la revisione dei requisiti di accesso al beneficio che non fanno più riferimento al requisito di incapienza, tenuto conto che i profili reddituali sono verificati anche attraverso i redditi da pensione e la dichiarazione sostitutiva unica ISEE; - dando la possibilità alle amministrazioni regionali e locali di accedere all'infrastruttura informativa e informatica della Carta Acquisti per integrare il relativo beneficio a favore dei residenti nel proprio ambito di competenza territoriale. La Carta acquisti si presenta come una normale carta di pagamento elettronico, uguale a quelle già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese, ma (a differenza di queste) le spese effettuate sono addebitate direttamente allo Stato e non al titolare della Carta. Infine, sul fondo Carta Acquisti è stata versata, con decreto 18/2/2009, la somma di 485.572.317 euro derivante dal recupero degli aiuti di Stato. Per ulteriori informazioni sulla Carta acquisti si può contattare il numero verde 800.666.888.

Dossier "Carta acquisti"


Donne e sanità, un Forum per dar loro voce


Il Sottosegretario alla salute, Francesca Martini, ha presentato il 10 marzo 2009 il Primo Forum "La voce alle donne della sanità" (attivo dal 10 marzo al 10 aprile prossimo su www.ministerosalute.it), dedicato alle donne che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tra le altre iniziative: un'indagine conoscitiva e la prima Conferenza nazionale "Ssn: un sistema sempre più al femminile". I dati sulla dirigenza del SSN fotografano una situazione che vede molte donne in corsia e poche nelle stanze dei bottoni. Le più rilevanti sproporzioni riguardano l'accesso alla professione medica e specificatamente i vertici dei ruoli sanitari. Nel SSN la presenza femminile è la maggioranza, ma nella distribuzione dei ruoli le donne costituiscono, in base ai dati del 2007, il 33 % dei medici, mentre superano il 73 % del personale infermieristico. A fronte di un medico donna ogni tre, soltanto una donna su dieci occupa un posto di dirigente medico di struttura complessa (l'ex primario). La stessa proporzione si rileva nell'ambito dei manager delle aziende sanitarie. La parità dei sessi si registra, invece, nella dirigenza sanitaria non medica (farmacisti, biologici, chimici ecc.) dove il rapporto uomo-donna è in pratica di uno a uno. A fronte di un processo di "femminilizzazione del SSN" appare opportuno intraprendere una serie di misure volte valorizzare il ruolo della donna medico nel SSN. Il Ministero, per una migliore comprensione del fenomeno relativo alla femminilizzazione del SSN, avvierà un'indagine conoscitiva caratterizzata da specifici obiettivi, tra cui lo studio - delle principali cause che determinano le differenze di accesso delle donne ai ruoli apicali del SSN nonché ad alcune discipline mediche; - delle dinamiche che possono incidere negativamente sul rapporto medico donna/paziente; - dei modelli organizzativi delle strutture del SSN in riferimento alle esigenze delle donne che vi lavorano. I risultati dell'Indagine saranno presentati in occasione della "Prima Conferenza nazionale SSN: un sistema sempre più al femminile" che si terrà prima dell'estate a Roma.

Dossier "Le donne in sanità: Forum e indagine conoscitiva"


Cani, nuove regole a tutela dell'incolumità pubblica


Il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali ha emanato un'ordinanza urgente in cui indica le misure a cui devono attenersi i proprietari e detentori di cani a tutela dell'incolumità pubblica. Il principio espresso in via preliminare è che "il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall'animale stesso".Viene precisato, inoltre, che non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, pertanto non ha più validità l'elenco delle razze canine a rischio di aggressività, contenuto nell'ordinanza del gennaio 2008, sostituita dalla presente. In base all'ordinanza, che entra in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta, proprietario o detentore del cane devono: utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt. 1,50 durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni; portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti; affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente; acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore; assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive; raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse, quando conducono l'animale in ambito urbano. Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di patentino; i percorsi, le cui spese sono a carico dei proprietari stessi, saranno organizzati dai comuni, che, sulla base dell'Anagrafe canina ed in collaborazione con il Servizio Veterinario, decideranno in quali casi il percorso formativo è da ritenersi obbligatorio. Le linee guida per la programmazione dei corsi formativi saranno dettate con decreto del Ministero entro sessanta giorni dall'entrata in vigore dell'ordinanza.


Dossier "Cani, nuove regole a tutela dell'incolumità pubblica"






 

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