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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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30/05/2010.  CANNE DELLA BATTAGLIA – TESTIMONIANZE STORICHE IN PERICOLO: A IMMINENTE RISCHIO DI CROLLO ANCHE GLI ANTICHI “PILIERI” DELLA BOCCUTA, ULTIMI ESEMPI DELLA CIVILTA’ CONTADINA NELL’AREA OFANTINA. CHE FARE?.

I pilieri della Boccuta a rischio crollo

Vinella: «In pericolo anche il parco e l’area archeologica di Canne della Battaglia»

• BARLETTA. "Canne della Battaglia, il parco archeologico e tutta l’area circostante è a rischio. E crolli incombono anche sugli antichi «pilieri» della Boccuta, ultimi esempi della civiltà contadina nell’area ofantina".

La segnalazione ci giunge da Nino Vinella.

Gli antichi “pilieri” si trovano all’ingresso della strada che immette nella “Boccuta”, la tenuta padronale appartenuta alla nobile famiglia De Leone Pandolfelli.

Con la loro caratteristica forma evocatrice di un più glorioso passato rappresentano non solo una testimonianza ma anche quelli che erano il limite di confine e termine estremo di una proprietà.

"I pilieri erano le vere porte di accesso alla estesa proprietà fondiaria di un ramo della casata De Leone, a Barletta, - precisa inoltre Vinella - dove in corso Cavour si affaccia l’omonimo palazzo gentilizio. Nel cimitero monumentale l'imponente cappella di famiglia, in forma di antico tempio greco con maestoso colonnato: fino ad alcuni fa, una coppia di leoni accovacciati (simbolo della famiglia), oggetto di un doppio trafugamento ad opera di ladri di opere d'arte".

In località Boccuta, la famiglia De Leone possedeva dunque una proprietà abbastanza cospicua e geograficamente ben posizionata nell'agro cannense, proprietà oggi ormai facente capo a diversi titolari subentrati nei successivi passaggi amministrativi, e divenuta un articolato complesso residenziale di villette intorno all’ex masseria, un fabbricato di epoca seicentesca censito più volte nella cartografia del sistema di edilizia rurale.

I “pilieri” (o pilastri) segnavano di fatto e di diritto il varco di passaggio dall’esterno all’interno di un borgo contadino e rurale mantenuto pressoché integro fino gli Anni Novanta, gestito come azienda agricola dai vecchi proprietari e dove hanno trovato sede nei magazzini di servizio all’ex casa padronale anche originali attività connesse all’apicoltura.

Negli Anni Sessanta, il lascito alla Diocesi da parte di Pierino De Leone, per la costruzione di una nuova chiesa eretta solo parzialmente rispetto all’originario progetto dedicata a San Ruggero, vescovo di Canne".

"È stato proprio durante i recenti festeggiamenti, con centinaia di pellegrini a raggiungere il santuario in macchina, che numerosi automobilisti, facendo manovra intorno ai “pilieri” si sono accorti del cattivo stato in cui si trovano questi antichi manufatti.

I “pilieri” hanno subito, non si sa quando e per colpa di chi (forse un camion), una parziale rotazione e potrebbe anche bastare un impercettibile, involontario, ulteriore “scossone” per mandarli completamente fuori asse, facendoli rovinare al suolo con eventuali danni pure alle persone.

Bisogna intervenire prima che sparisca un pezzo della nostra storia".

DITELO ALLA GAZZETTA

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
Domenica 30 maggio 2010

LE ISTANTANEE DEL DEGRADO


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