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17/01/2006.  Comune di Barletta - UN PROGETTO PER IL FUTURO DEL PORTO DI BARLETTA.

Barletta, lunedì 16 gennaio 2006 - Presentato di recente presso la “Sala Rossa” del Castello cittadino il progetto per il prolungamento del molo foraneo del porto di Barletta, opera di fondamentale importanza in un sistema di riqualificazione dello scalo marittimo. L'incontro è stato aperto dal dirigente del Settore Politiche Attive di Sviluppo del Comune di Barletta, Santa Scommegna, che ha ricordato l’importanza strategica del porto, non solo in ambito cittadino, ma soprattutto in un’ottica di analisi di scenari alternativi che ristabiliscano un equilibrio nella delicata situazione della mobilità locale.
Parole alle quali ha fatto eco l'assessore comunale allo Sviluppo Economico, Giuseppe Dipaola, ricordando che “Il porto è affetto da una malattia congenita qual è l’insabbiamento. Questo fenomeno ne limita le potenzialità per divenire connettore con l’est: si pensi alla prospettiva di realizzazione del Corridoio numero 8. Questa nuova opera si propone di eliminare i suoi storici difetti ridando così nuovo ossigeno anche alla stessa città”.
Il direttore del SIIT Puglia – Basilicata, Settore Infrastrutture, Francesco Saverio Campanale, ha sottolineato come quello attuale, per la Puglia, è il momento storico in cui è necessario riappropriarsi della risorsa mare. “Il progetto del prolungamento del porto” ha invece detto Gaetano Maggi, dirigente dell’Ufficio Opere Marittime di Bari, “nasce da un protocollo d’intesa firmato nel 2000 col Ministero. Il porto di Barletta è stato oggetto di diverse analisi volte a studiarne la struttura e le caratteristiche fisiche. Circa la portata economica, si stima la necessità di uno stanziamento pari ad almeno a 10 milioni di Euro per far giungere i bracci a otto metri di profondità e riparare il porto stesso da insabbiamento e correnti ondose. Speriamo che il progetto esecutivo, portato all’attenzione delle autorità competenti dell’amministrazione centrale, rientri per il settembre di questo anno tra le opere pubbliche da finanziare”.
Il consulente Ugo Tomasicchio ha illustrato infine i modelli utilizzati per determinare moto ondoso e trasporto solido nell'area oggetto dell'intervento, nonché le soluzioni progettuali studiate e quella preferita. “Il Piano Regolatore del 1977, con il parere positivo della Commissione Superore dei Lavori Pubblici, prevedeva una colmata fatta con le sabbie dragate e nell’83 si arricchiva dell’ipotesi di uso per fini turistici. Lo studio portato avanti ha permesso l’elaborazione di una serie di ipotesi di progetto”. È stata individuata una proposta che prevede un allungamento delle “ali” del porto ad una profondità di almeno otto metri con un dragaggio che permetta l’agevole attracco delle navi che serviranno al processo di riqualificazione dello scalo e della città, soprattutto in un ottica di adeguamento del sistema della mobilità urbana ed extraurbana.


L’Ufficio Comunicazione






 

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