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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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21/02/2011.  ECCO I DOCUMENTI - ANCHE LA STORIA DEL VOLO PASSA DA CANNE DELLA BATTAGLIA: LA PISTA PER ELICOTTERI CHE NON SI FECE... NEGLI ANNI SESSANTA .

Stavolta mostriamo documenti eccezionali, dall'archivio storico del nostro Comitato nella collezione del Dott. Carlo Ettore Borgia.

Fu proprio un aviatore, il generale di squadra aerea Domenico Ludovico, il primo presidente e fondatore nel 1953 dello storico “Comitato Pro Canne della Battaglia”, a realizzare le prime foto aeree della zona archeologica, della Cittadella e della zona circostante fino al fiume Ofanto.

Molisano di nascita, pluridecorato eroe nella seconda guerra mondiale, Ludovico passò a comandare la quarta zona territoriale di Bari (oggi III Regione Aerea) con un sogno da realizzare: aveva studiato da ragazzo Annibale e la sua celebra manovra a tenaglia della Battaglia di Canne nel 216 avanti Cristo e voleva “donare” il suo personale contributo alla Storia con le rilevazioni dall’alto.

E così, gli apparecchi dell’Aeronautica Militare furono utilizzati in tempo di pace per raccontare da lassù l’estensione del Territorio di Canne ed il teatro della celebre vittoria annibalica pari all’altrettanto famosa sconfitta romana.

Quella sconfitta, come ricordato giusto ieri da Roberto Benigni al Festival di Sanremo nel suo intervento sull’Unità d’Italia, che incentivò Scipione l’Africano (che a Canne combatté a soli diciott’anni) nel vincere Annibale a Zama. Corsi e ricorsi storici…

Ma l’esempio del generale aviatore Domenico Ludovico è ancora più grande. Egli, conoscitore anche delle trappole aeree di Canne come pure desideroso di promuoverne l’ulteriore sviluppo turistico, aveva progettato una pista di decollo proprio per gli elicotteri nella zona sottostante la Cittadella, dove ora c’è un parcheggio per automobili.

Se quella sua idea fosse stata accolta dai politici di allora (anni Sessanta) e poi finanziata coi soldi della Cassa del Mezzogiorno (gli stessi che consentirono l’apertura dell’attuale Antiquarium inaugurato da Aldo Moro nel 1958), oggi forse la storia di Canne, anche dal punto di vista aereo, sarebbe molto diversa e quel poveraccio di pilota morto nell’incidente avrebbe trovato un rifugio a terra, magari per un atterraggio di fortuna o di emergenza…

Negli allegati, la domanda su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri al Comune e l'evasiva risposta fornita dal Sindaco di Barletta dell'epoca...

E c’è di più ancora sotto l’aspetto della conoscenza reale dell’altimetria e del paesaggio di Canne, contraddistinto dalla presenza di un sistema collinare (mediamente alto 50-60 metri sul livello del mare) dove esiste un gigantesco traliccio dell’Enel che alimenta d’energia tutta la zona oltre che trasportarla fino a Barletta.

Dopo l’entrata in vigore del regolamento regionale sullo stop all’insediamento di fotovoltaico ed eolico nelle zone di pregio storico (e Canne della Battaglia c’è! scritto bello in grande), quel traliccio costituisce un’autentica bruttura al paesaggio e, dopo l’incidente dell’elicottero precipitato, anche un ostacolo alla circolazione aerea.

Va eliminato o riprogettato con l’interramento dei cavi dell’alta tensione: anche questo, infatti, è un cattivo esempio di elettrosmog, e ne beneficerebbe tutta la natura a poche centinaia di metri dalla linea di confine del neonato Parco regionale del fiume Ofanto.

Nino Vinella


Ecco la lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la richiesta di una pista per elicotteri a Canne della Battaglia... 30 aprile 1960.

... e l'evasiva risposta del Comune di Barletta affidata al Sindaco dell'epoca... 5 maggio 1960.


 

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