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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

01/07/2013.  ANDRIA – IL SINDACO GIORGINO: “LA CRISI ECONOMICA METTE A REPENTAGLIO L'AUTONOMIA E LA LIBERTA' DELL'INFORMAZIONE NEL TERRITORIO”. UNIMPRESA: “SE CHIUDE L’INFORMAZIONE, MUORE UNA VOCE IMPORTANTE DELLA DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTÀ".

Reazione a catena da Andria contro gli attacchi all’informazione nel territorio della Provincia.

Il sindaco Giorgino: “La grave crisi economica in atto sta colpendo duramente, purtroppo, anche il mondo dell'editoria e dell'informazione nel nostro territorio. In questi ultimi giorni, oltre alle già note difficoltà di alcune tv locali, sono anche emerse gravi problematiche in seno alla carta stampata del territorio.

A farne le spese sono in primo luogo i giornalisti che vedono numerosi anni di duro lavoro andare in fumo.

Nelle ultime ore abbiamo assistito, quindi, dapprima alla chiusura, ci auguriamo solo temporanea, di “PrimaPaginaBat”, ed ora al programma di interventi proposto dalla proprietà de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che oltre all'accorpamento della redazione del nord barese, porterebbe anche al taglio del 30% del costo del lavoro tramite l'applicazione del contratto di solidarietà.

Risulta evidente che in gioco non vi è solo la difesa del lavoro di tanti onesti cronisti o il prestigio di quotidiani con una storia ultrasecolare alle spalle, ma anche l'autonomia e la libertà dell'informazione nel nostro territorio.

Esprimo la mia totale solidarietà alla redazione nord barese de “La Gazzetta del Mezzogiorno” ed ai giornalisti e lavoratori della provincia e della regione vittime della crisi in atto anche nel mondo dell'informazione.

Rivolgo un appello agli editori affinché, nel confronto con il sindacato di categoria, si possa coniugare il riequilibrio economico, dipeso dalla crisi del mercato, con la salvaguardia del lavoro e della libertà di informazione del nostro territorio.

Qualora ciò non accada saremmo tutti oggettivamente fortemente penalizzati in quanto la chiusura di un quotidiano o di una redazione vuol dire il silenzio di voci che, invece, oggi, sono protagoniste della libertà di espressione del nostro territorio”.

L’Ufficio di Presidenza UNIMPRESA BAT ha diffuso la seguente nota: "Due notizie, due brutte notizie quelle che leggiamo in queste ultime ore: la sospensione estiva anticipata delle pubblicazioni di “Primapaginabat”, dopo quella dello scorso 28 giugno e la possibile chiusura della Redazione della Bat de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Due brutte notizie non solo per i lavoratori, le loro famiglie e l’indotto occupazionale che ruota attorno ai giornali ma anche per i lettori e soprattutto per l’intero territorio, le sue aziende, i suoi Enti, il mondo associazionistico e professionale e quanti forse non hanno mai compreso il valore dell’informazione, soprattutto quella divulgata su carta stampata, allorquando è libera, indipendente, svincolata, autonoma e professionale.

Qualora queste notizie dovessero rivelarsi definitive e senza possibilità di ripensamento, l’intero territorio si vedrebbe non solo ridimensionato nella sua crescita culturale ma privato di uno straordinario veicolo per trasmettere anche emozioni e liberi pensieri.

I giornali Primapaginabat e La Gazzetta del Mezzogiorno, che oggi pare stiano vivendo anch’essi le conseguenze della crisi economica che potrebbe portare ad un loro ridimensionamento o addirittura alla chiusura di Redazioni periferiche, rappresentano, insieme ad altri prestigiosi periodi del territorio, siti on-line e Radio-Tv, proprio questo e la seppur minima perdita, anche in termini di professionalità umane, rappresenterebbe una profonda sconfitta per tutti.

L’auspicio del nostro Ufficio di Presidenza è che anche questo momento di difficoltà, come ce ne sono stati anche in passato seppur di diversa entità e prospettiva, possa essere superato con un impegno comune al quale intendiamo anche noi partecipare qualora si metta in movimento un programma concertato di iniziative a sostegno e difesa della libertà d’informazione e del suo valore”.





 

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