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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

03/12/2007.  BARLETTA - IL FALSO DE NITTIS: «Una Signora napoletana? No, è solo una... "bufala" campana».



Esplode la polemica dopo le rivelazioni della nota studiosa tedesca (residente a Bari) Christine Farese Sperken.

Alcuni non erano convinti dell’autenticità della «Signora Napoletana». In molti avevano detto che l’autore non era De Nittis. In molti, sostengono adesso, avevano messo in guardia sindaco e funzionari del Comune. Ma la polemica sulla «bufala campana» (come ha ribattezzato la tela qualcun altro) è esplosa solo dopo che sull’autenticità del quadro si è espressa la studiosa Christine Farese Sperken. C’è chi chiede un’apposita convocazione del consiglio comunale per discutere della vicenda e c’è chi vuole che si congelino i proventi della colletta fatta dai barlettani per aiutare il Comune ad acquistare il quadro. Intanto l’imprenditore Lino Tatò che lo aveva acquistato da Christie’s e che lo stava rivendendo al Comune senza lucrarci si dice convinto dell’autenticità del quadro. Chiederà comunque lumi alla casa d’aste londinese.

L'intervento di Nino Vinella pubblicato sulla Gazzetta del Nord Barese

INCERTO DE NITTIS: SIGNORA NAPOLETANA O… “BUFALA” CAMPANA? IL COMUNE DEVE CONGELARE QUELLA COLLETTA SUBITO!

Signora napoletana o… “bufala” campana? Mi si perdoni la facile battuta ad effetto, ma la domanda sorge spontanea dopo aver letto il minuzioso e documentato intervento della studiosa denittisiana Christine Farese Sperken pubblicato nell’articolo del collega Giacomo Annibaldis in pagina di cultura e spettacoli sulla Gazzetta edizione nazionale ieri.

E già, perché proprio un pessimo spettacolo stiamo peraltro offrendo alla ribalta che ci osserva danzare intorno al quadro definito “ammaliatore” durante la pomposa serata di presentazione al pubblico, ma che finora ha ammaliato soltanto un ristretto gruppo di soggetti interessati alla sua fortuna d’immagine nel circuito del merchandising culturale.

Io stesso, da queste colonne verso metà ottobre, avevo messo in guardia contro il maldestro tentativo di “offerta pubblica di acquisto” del dipinto, tentativo pilotato, penso e credo in assoluta buona fede, dal Comune di Barletta che aveva lanciato una sorta di grande colletta cittadina per rastrellare i denari necessari al riacquisto dello stesso dipinto dal temporaneo suo proprietario, concittadino barlettano anch’egli. Senza nemmeno preoccuparsi di eventuali benefici fiscali in capo ai singoli sottoscrittori quali persone fisiche con deducibilità a fini Irpef.

Sarebbe futile affermare oggi il primato di essere io rimasto l’unico e solo a scrivere così su questo argomento, evidentemente ritenuto spinoso da altri e molto più titolati (rispetto al sottoscritto) soggetti residenti in città…

Ma oggi almeno posso rivendicare a me stesso ed a quella maggioranza silenziosa di cittadini-contribuenti l’assoluta libertà ed il diritto-dovere di chiedere all’Amministrazione comunale della mia e nostra città di “congelare” con effetto immediato quella colletta, almeno fino a quando tutti quanti non ci avremo visto più chiaro sull’attribuzione a Giuseppe De Nittis del dipinto sotto esame o sotto inchiesta che dir si voglia.

Sarebbe molto difficile ammetterlo, ma in tema di cosiddetta “democrazia partecipata” anche nel settore dei beni culturali (dove sono stato additato anche dalla dirigente comunale di turno come una sorta di intruso quando ho sollevato quell’altro velo sui prestiti di opere d’arte proprietà del Comune, e chi se lo dimentica?) il motto è sempre lo stesso: meglio tardi che mai.

Ho saputo che il prossimo bilancio di previsione mette in riga 1 milione ed 800mila euro ad appannaggio del settore cultura: sempre soldi da spendere sono, ma qui il Comune non incassa mai? Di striscio, passo velocemente a concludere in attesa di risposte che di sicuro tarderanno a venire perché rospi difficili da digerire come tutto il settore, a giudicare dai titoli offerti in lettura dalla Gazzetta del Nord Barese in queste ultime settimane.

Il Comune non incassa mai, ma ad incassare ci pensano i privati: pensate alla campagna pubblicitaria a mezzo brochure e manifesti murali che invita a visitare Palazzo Della Marra fino al prossimo 9 dicembre per vedere da vicino la Signora napoletana quivi effigiata. Da oggi in poi, si entrerà per vedere da vicino un quadro presumibilmente NON di De Nittis, ma anche questa incertezza fa parte del grande Barnum dei beni culturali. Statemi a sentire: quando si va al circo per vedere la donna cannone, l’importante è che lo si sappia da principio!



Nino Vinella
giornalista, cittadino e contribuente barlettano
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
venerdì 30 novembre 2007




Clicca qui per visionare la rassegna stampa della Gazzetta del Mezzogiorno e della Gazzetta del Nord Barese:



L'articolo di Giacomo Annibaldis con l'intervista a Christine Farese Sperken



La replica del Sindaco di Barletta Ing. Nicola Maffei


La notizia delle reazioni in prima pagina



La versione dell'impreditore barlettano


Il dibattito e gli interventi della cittadinanza







 

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